sábado, 14 de marzo de 2009

MARZO 2009


crónica de una despedida

los últimos días de vida de Don Orione

Autor: DON FLAVIO PELOSO

Don Orione durante la notte del 9 febbraio 1940 ha un violento attacco di angina pectoris con senso di soffocamento.

Don Orione en la noche del 9 de febrero de 1940 tuvo un violento ataque de angina de pecho con una sensación de asfixia. Don Camillo Bruno gli porta il “Viatico” e poi l’ “Unzione degli infermi”. Don Camilo Bruno trae el "Viático" y luego la "Unción de los Enfermos." Dopo i soccorsi medici immediati, solo il giorno dopo può essere dichiarato fuori pericolo. Después de la asistencia médica inmediata, al día siguiente sólo podrá ser declarado fuera de peligro. Fu deciso il trasferimento dalla sua stanza fredda alla “stanza dell’orologio”. Se decidió la transferencia de su habitación fría a la "sala del reloj."
Seguono giorni di grande preoccupazione per le ripetute crisi respiratorie e di angina pectoris. Tras días de gran preocupación por las reiteradas crisis respiratorias y la angina de pecho. Confratelli e medici concordano sull’opportunità di un periodo di riposo nel clima mite di Sanremo. Hermanos y médicos acuerdan un período de descanso en el clima suave de San Remo. Ma come chiederglielo? Pero, ¿cómo preguntar?
Si incaricano il professor Manai di Alessandria e il dottor Codevilla: Åre Manai profesor responsable de Alejandría y doctor Codevilla:
“Ho saputo che avete due case a Sanremo. "Me enteré de que tiene dos casas en San Remo. È una Provvidenza, vedete. Se trata de una providencia. Bisogna andare a Sanremo per trascorrervi qualche settimana di convalescenza”. Tienes que ir a San Remo para pasar unas semanas de convalecencia ".
“A Sanremo, no!”. "A San Remo, no!".
Vedendo la meraviglia dei due dottori a quel rifiuto netto, Don Orione spiega: Al ver la maravilla de los dos médicos en este claro rechazo, explica Don Orione:
“Io voglio stare tra i poveri”. "Quiero estar entre los pobres."
E poi, fattosi pensoso chiede: Y luego, hizo cuidadosamente una pregunta:
“Perdonatemi, è un sacerdote che vi prega di essere espliciti. "Perdóname, soy un sacerdote, por favor sea explícito. Dite la verità: Sono alla fine dei miei giorni?”. Diga la verdad: estoy en el final de mis días? ".
“No, no, perché questa domanda?” "No, no, porque esta pregunta?"
“Perché, se così fosse, io voglio togliermi anche da questa stanza troppo di lusso e morire nella povertà. "¿Por qué, si es así, yo también fuera de esta sala demasiado lujosa y morir en la pobreza. Io sono un povero figlio di campagna, mio padre era selciatore di strade, tutta la mia famiglia era povera… Io qui non ci devo stare”. Yo soy el hijo de una pobre campaña, mi padre era empedrador de carreteras, toda mi familia era pobre ... voy allí me quedo ".
“Ma dove volete andare?” "Pero tú quieres ir?"
“Se è per uscire di qui io voglio andare a morire fra i poveri, all’istituto di Borgonovo. "Si es que salir de aquí quiero ir a morir entre los pobres, el establecimiento de Borgonovo. Là ci sono tanti ragazzetti senza nessuno, abbandonati, raccolti dalla Provvidenza. Hay muchos chicos, abandonados, recolectados a partir de la Providencia. Voglio morire attorniato da quei figli, in una casa che vive e pratica la povertà”. Quiero morir rodeado de los niños en una casa donde se vive y práctica la pobreza. "
Il dottor Codevilla non trattiene le lacrime e anche il professore ha gli occhi lucidi. Dr. Codevilla no puede retener las lágrimas y el profesor tiene ojos transparencias.
Rimasto solo con don Bariani, Don Orione chiede se don Sterpi sia a conoscenza di quella proposta. Solo con Don Bariani, Don Orione pregunta si Don Sterpi es consciente de esa propuesta.
“Signor direttore, lei sa che non si fa nulla senza informare don Sterpi”. "Señor Director, usted sabe que no se hace nada sin informar a Don Sterpi".
Don Orione comprende. Don Orione entiende. Perché sottrarsi all’invito di don Sterpi che per lui ha il valore di una obbidienza? Para escapar, porque, de Don Sterpi hace un obediencia? L’obbedienza vale bene il sacrificio. La obediencia es que vale la pena el sacrificio.
6 de marzo:
È la festa di San Marziano. Es la fiesta de San Marziano. Don Orione si alza e celebra la Messa, poi va in duomo a pregare sull’urna del santo. Don Orione se levanta y celebra la Misa, luego se va a rezar en la catedral. Chiede a chi l’accompagna: “Andiamo a salutare la Madonna”. Él pide que lo acompañen: "Vamos a saludar a la Virgen." E si fa condurre al santuario della Madonna della Guardia. Y llegará al santuario de la Madonna della Guardia. A mezzogiorno è a pranzo con i confratelli; sul tavolo, davanti a lui, gli fanno trovare la statua antica della Madonna della Divina Provvidenza, quella del primo collegetto. Al mediodía es el almuerzo con los hermanos, sobre la mesa antes que él, se encuentran la antigua estatua de Nuestra Señora de la Divina Providencia.
7 Marzo7 de marzo: Al Paterno di Tortona, Don Orione è pronto a partire per S.Remo. Paterno a Tortona, Don Orione está dispuesta a ir a San Remo. Chiama Giuseppe Zambarbieri e gli fa mettere in ordine il registro delle Messe.
8 Marzo- Poi, si reca a San Bernardino, prega in Santuario, visita i piccoli probandi, i chierici, le Piccole Suore Missionarie della Carità e le Sacramentine cieche: per tutti c’è un saluto e una parola buona.- Nel pomeriggio incontra gli undici chierici che riceveranno l’indomani il diaconato: ”Sentendoci venir meno le forze e la vita che se ne va, noi anziani possiamo avere un conforto guardando a voi ai quali affidiamo il Vangelo, la croce, la stola, l’altare, tutto...”- Dopo le preghiere della sera, nella cappella del Paterno, dà l’ultima “buona notte”: “la mia vita è attaccata a un filo e tutti i momenti possono essere gli ultimi...- Torna nuovamente in camera: quando ne esce, affida la chiave all’incaricato. - Vuelve de nuevo a la habitación: cuando sale, da la llave al encargado.- Don Orione scende dalla camera.- Al risveglio è sereno, e quasi ilare.

8 de marzo: - Al mattino, vestendosi, commenta: “Povera la mia veste, non ne può proprio più, come la mia vita”. - Por la mañana, dijo: "Pobre mi papel, ya no puede, al igual que mi vida".
- Va a visitare il Vescovo, sale ancora una volta le scale dell’episcopio, testimoni di tanti affetti e progetti della sua vita. - Ir a visitar al Obispo, la salida, una vez más, la escala del Episcopado, los testigos y el sufrimiento de tantos proyectos de su vida.
- Poi, si reca a San Bernardino, prega in Santuario, visita i piccoli probandi, i chierici, le Piccole Suore Missionarie della Carità e le Sacramentine cieche: per tutti c’è un saluto e una parola buona. - A continuación, se trasladó a San Bernardino, a orar en el santuario, visitar el pequeño noviciado, a los clérigos, a las Hermanas Misioneras de la Caridad y Sacramentinas ciegas: para todos es un saludo y una buena palabra.
- Nel pomeriggio incontra gli undici chierici che riceveranno l’indomani il diaconato: ”Sentendoci venir meno le forze e la vita che se ne va, noi anziani possiamo avere un conforto guardando a voi ai quali affidiamo il Vangelo, la croce, la stola, l’altare, tutto...” - En la tarde se reunieron los once clérigos que recibirán al día siguiente el diaconado. - Dopo le preghiere della sera, nella cappella del Paterno, dà l’ultima “buona notte”: “la mia vita è attaccata a un filo e tutti i momenti possono essere gli ultimi... Después de las oraciones de la noche en la capilla del Paterno da el último "buenas noches": "mi vida está conectada a un cable y todos los momentos pueden ser los últimos ... Non è tra le palme che voglio vivere e morire, ma tra i poveri che sono Gesù Cristo!”. No es entre las palmeras que quiero vivir y morir, pero si entre los pobres que son Jesucristo ".
9 Marzo9 de marzo: - All’alba Don Orione celebra la Messa al Paterno. Don Orione se celebra Misa en el Paterno. Poi va da Don Gatti: ”Desidero fare la mia confessione”. Entonces ve a Don Gatos: "Quiero hacer mi propia confesión."
- Torna nuovamente in camera: quando ne esce, affida la chiave all’incaricato. - Vuelve de nuevo a la habitación: cuando sale, da la llave al encargado.
- Don Orione scende dalla camera. - Nel corridoio sono schierati in due file sacerdoti e chierici commossi; egli sorride a tutti, affretta il passo visibilmente emozionato. En el pasillo se alinean en dos filas sacerdotes y clérigos, sonríe a todos, acelerar el ritmo visiblemente emocionado. Scivola nell’automobile. Resbalones en el coche. Alla stazione, poi il treno, la solitudine. En la estación de tren, la soledad. Accanto a lui rimane il chierico Modesto. Junto a él, el clérigo Modesto.
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- Villa Santa Clotilde, Sanremo: il pensionato è tra le palme, si sente il mare che respira vicino.Giungendo a Villa Santa Clotilde, la prima visita di Don Orione è per la cappella. Al llegar a Villa Santa Clotilde, San Remo, la primera visita de Don Orione es a la capilla. Per un guasto, la luce non funziona. Una falla, la luz no funciona. Poi va a riposare. Luego va a descansar.
- Al risveglio è sereno, e quasi ilare.10-11 marzo: Don Orione segue l’orario di comunità, in cappella e nella casa. Don Orione sigue el calendario de la comunidad, en la capilla y en la casa. Prega e scrive molto. Ora y escribe mucho.
11 Marzo11 de marzo: Alle 14,30, arriva a Sanremo Don Umberto Terenzi, su suggerimento di Don Luigi Orione e Padre Pio da Pietrelcina : incontra Don Orione tutto festoso e cordiale. A las 14.30, en San Remo llega Don Umberto Terenzi, Don Orione se reúne todo festivo y amistoso. Si scambiano notizie. Intercambia noticias. Don Orione si ritira a scrivere fino alle ore 19. Se retiró a escribir hasta 19 horas. A cena, parla degli avvenimenti gravi dell’ora, specialmente della Polonia. En la cena, habla de los graves acontecimientos de la hora, especialmente en Polonia. Poi tutti vanno a dormire. Luego todos van a dormir.
12 Marzo12 de marzo: - Don Orione celebra la Messa servita da Modesto. Don Orione celebra la Misa con Modesto. Don Terenzi, dopo la Messa si reca in sacristia per celebrare a sua volta e, “vistomi solo a vestirmi – racconta - Don Orione mi aiutò; poi si mise in ginocchio per terra a mani giunte, come un chierichetto composto, e rimase lì a servirmi Messa fino al Vangelo; poi acconsentì a lasciare il posto a Modesto”. - Le ore della mattinata passano e la penna di Don Orione non si ferma. - Las horas de la mañana pasa con la pluma. A mezzogiorno si fa chiamare più volte, ma non si cura che la minestra si freddi, dice di non pensare a lui e di mangiare tranquilli. Al mediodía lo llaman varias veces, pero no le importa que la sopa esté fría, dice que no piensa en él y comer en paz.
- Appena iniziato il pranzo, arriva il canonico Perduca con il chierico argentino Merino, Don Orione va a salutarli e porta loro il vino ei bicchieri. - Así comenzó el almuerzo, la comida se sirve con el clérigo Merino Perduca de Argentina, Don Orione va a saludarlos y les aporta el vino y vasos. Torna a tavola e continua il colloquio con Don Terenzi: vivacissimo parla quasi sempre lui. Vuelve a la mesa y continuó la entrevista con Don Terenzi: animado habla casi siempre de él. Don Terenzi decide di partire alle 20,30 da Sanremo. Don Terenzi decide salir a las 20.30 horas de San Remo.
- Sono le ore 20: Don Orione si preoccupa che Don Bariani accompagni Don Terenzi alla stazione, poi lo abbraccia: “Crescete nell’amore della Madonna e spargetelo dappertutto!”. -Don Orione se ocupa que acompañen a Don Terenzi a la estación.
- Don Orione torna alla scrivania: scrive a Don Zanocchi, poi ad un benefattore al quale dice: ”Spero di poter riprendere presto il mio modesto lavoro per la fanciullezza bisognosa di fede e di un’arte che dia pane, e per i nostri cari poveri...”. -Va a su escritorio: él escribió a Don Zanocchi: "Espero volver pronto a mi humilde trabajo, la infancia necesita de la fe y de un arte que de el pan, y para nuestros seres queridos pobres ...".
- Va in camera e si dispone a dire le preghiere. –Va a su habitación y dice las oraciones- Ore 21,30: Don Orione scrive ancora un poco. - 21.30 Hs.: Don Orione escribe un poco. Modesto va ad augurargli la buona notte e si ritira lasciando la porta semiaperta. Modesto le desea buenas noches y se retiró, dejando la puerta media abierta.
- Ore 22,30: Modesto ode un lamento. -22.30 Hs.: Modesto oye un gemido.Accorre. Don Orione sta male. Don Orione está mal. Somministra la coramina, poi l’ossigeno. Le administran unas gotas de coramina y le ofrecen oxígeno, le acercan una poltrona y lo dejan caer en ella, un sudor frío le caía abundante deslizándose de la frente inclinada. Un sudor frío de muerte. Il sudore freddo cade dalla fronte reclinata di Don Orione che, sereno, nonostante la sofferenza fisica, esclama con gli occhi rivolti al cielo: “Gesù… Gesù... : "Jesús, Jesús ... Vado”. Reclina la testa. Sono le 22,45 del 12 Marzo 1940 . voy” como el que responde a un llamado. Elevó los ojos al cielo, sin pena reclinó la cabeza hacia delante sobre el rostro de Modesto, en el sueño de la muerte. Eran las 22:45 horas del 12 de marzo de 1940.-

MARZO 2009



12 DE MARZO

“ANIVERSARIO FALLECIMIENTO
DE DON ORIONE”
LA OBRA DE DON ORIONE:
“UNA GRAN FAMILIA FUNDADA EN EL AMOR Y LA SOLIDARIDAD”


“La Pequeña Obra de la Divina Providencia ha de ser como una familia en Jesucristo”. Estas palabras de Don Orione son para sus hijos e hijas, herencia y desafío a la vez. El espíritu de familia vivido y transmitido por nuestro Padre Fundador es una nota singular del carisma orionita y tiene su raíz profunda en la persona de Jesús. “Para aumentar la Gloria del Señor no es suficiente con ser muchos; es necesario que los muchos estén unidos en el Señor con un corazón solo y en un alma sola . . . Es la Caridad, el Amor de Dios que nos impulsa a tomarnos fraternalmente las manos para caminar unidos”. Familias de brazos abiertos: siempre se dice que los santos se adelantan a su tiempo, ofreciendo con su vida respuestas a necesidades de su época y también para el futuro. El deseo de Don Orione de una fraterna unidad con la “Gran Familia” y aun con la humanidad toda, fue y es un legado y un desafío, a la luz de los cuales los hijos y las hijas de Don Orione, laicos y religiosos. Para ser fieles al carisma de nuestro Padre Fundador tenemos que ser siempre una Familia de Brazos Abiertos”. Esto es, personas convencidas acerca del valor del amor y la fraternidad hacia dentro, pero con actitud y opciones claras de apertura y servicio hacia fuera. El testimonio de la santidad de Don Orione es hoy una verdadera invitación a seguir construyendo la familia, a crear y recrear espacio de comunión, en respeto y tolerancia, en dialogo y escucha, en contención y afecto. Y haciéndolo desde nuestra identidad: ser familia en Jesús, un hermoso y apasionante camino que la vida de Don Orione nos muestra; “Una comunión bella y fuerte donde vive la dulce concordia de los corazones y la paz, no puede ser querida y deseable. Este es el espíritu que Don Orione imprimió a su Obra desde la primera hora y que nosotros debemos alimentar y difundir, con alma y los brazos siempre abiertos, para sumar y sumarnos a quienes buscan, y trabajar para, como quería nuestro santo:”Hacer siempre el bien a todos …”

MARZO 2009


Vivamos la cuaresma en oración, reconciliación y conversión. Meditemos la Cruz de Cristo con este pensamiento:

¡La compasión! ¡Que sentimiento más noble! ¿Felices los solidarios? ¿Felices los que ayudan al que esta caído? No felices los compasivos. Otro tranquilizante para la conciencia. . . Digan “¡Que barbaridad! ante las calamidades de los que sufren y vayan tranquilos a seguir con lo suyo, y a meterse en su mundo. Compadézcanse, si. ¿Cómo no va a ser compasivo un cristiano? Muy loable, pero es una forma mas de disfrazar el egoísmo y de fomentar la quietud y la inoperancia. La compasión es suficiente para sentirse bien. Y por si acaso alguien lo interpreta de otra manera, afirman que compadecerse es padecer con el otro. Obvio no se les ocurre decir que deben levantarle el animo o tratar de sacarlo del pozo, … no. ¡Padezcan con el! ¡Sumérjanse con el! Sufran así todos serán felices.


(Fuente: “Bienaventuranzas de los creyentes” de Juan Carlos Pisano.

MARZO 2009



ORACIÓN POR LA MUJER


Gracias, Dios Padre Bueno, por el amor que nos tienes; porque nos has creado a tu imagen y semejanza en la condición de varón y mujer; para que, reconociéndonos diferentes, busquemos complementarnos el varón como apoyo de la mujer y la mujer como apoyo del varón.
Gracias, Padre Bueno, por la mujer y su misión en la comunidad humana.

Te pedimos por la mujer que es hija: que sea acogida y amada por sus padres, tratada con ternura y delicadeza.
Te pedimos por la mujer que es hermana: que sea respetada y defendida por sus hermanos.
Te pedimos por la mujer que es esposa: que sea reconocida, valorada y ayudada por su esposo, compañero fiel en la vida conyugal; que ella se respete y se dé a respetar, para vivir ambos la comunión de corazones y anhelos que se prolongan en la fecundidad de una nueva vida humana, participando así en la máxima obra de la creación: el ser humano.
Te pedimos por la mujer que es madre: que reconozca en la maternidad el florecimiento de su feminidad. Creada para la relación, sea sensible, tierna y abnegada en la educación de cada hijo; con la dulzura y la fortaleza, la serenidad y la valentía, la fe y la esperanza que van forjando la persona, el ciudadano, el hijo de Dios.
Te pedimos por las mujeres buenas y generosas que han entregado su vida para realizar la nuestra.
Te pedimos por las mujeres que se sienten solas, por las que no encuentran sentido a su vida; por las marginadas y usadas como objeto de placer y de consumo; por las que han sido maltratadas y asesinadas.
Te pedimos, Padre Bueno, por todos nosotros, varones o mujeres; que nos sepamos comprender, valorar y ayudar mutuamente, para que en la relación, amable y positiva, colaboremos juntos al servicio de la familia y de la vida.
Te lo pedimos por intercesión de la siempre Virgen María de Fátima, Mujer, Esposa y Madre Buena, llena de fe humilde y valiente, que nos acompaña, sostiene y conduce a tu Hijo Cristo Jesús, el cual vive y reina por los siglos de los siglos. Amén.

(Envió Hna. María Teresa Simionato)